圣约翰教堂

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《在那个时候,弗朗西斯全力以赴,努力完成圣达米亚诺小教堂的修复工作。
他在家乡乞讨,恳求钱财或建筑材料来进行修建。 (...)
在完成该小教堂的修复后,他转向同样需要修缮的波尔齐翁科拉小教堂。正如我们所知,人类的心灵常常与某个特定的地方紧密相连:而他所偏爱的地方始终是这座波尔齐翁科拉,在那里他常常寻求宁静的时光、安慰、新的梦想和歌声。他费尽心力也修复了这座简朴的小教堂,正是在这个神圣的地方,他更清晰地听到了上帝的声音,并领悟了自己生命的目的。事实上,他深知自己迄今为止在小教堂和教堂所做的物质工作,并未满足他内心的巨大冲动。》
“赫尔曼·雷斯,《阿西西的弗朗西斯》,舒斯特与勒夫勒,柏林1904年”
一片翁布里亚的风景,一座粉红色的乡村别墅,橄榄树,房地产投机争夺着教堂的背景,这座教堂主要将从高处俯瞰。
教堂和教区中心依托于山丘的主体,通过一系列优先考虑基础、挖掘、低广场和高广场的序列,这在佩鲁贾市的历史中是显而易见的,佩鲁贾人显著地称之为“卫城”。
一条直线标志着从教堂前院到主教堂、日常教堂和教区住宅的神圣路径:沿着这条线,空间如同站点般排列。
这一路径在外部被重复,通过连接低广场和高广场的大阶梯,具有与教堂主体相似的规模。
在剖面图中,教堂的主体高达十三米,与高六米五十的教区中心达到相同的高程。
建筑物的上部高度相同,增强了连接下前院与上前院的阶梯的存在感,这个阶梯本身也是一个广场。
主教堂的入口位于下前院,面向街道,日常教堂的入口位于上前院,面向教区中心。两座教堂也可以从相反的方向进入。
教堂的整体结构被一条光线穿过,在主教堂中,这条光线标志着立面的垂直切割,并延续到屋顶,伴随信徒走向祭坛。在日常教堂中,情况也是如此,但方向相反。
光线如同在立面上形成的十字架,与一根铁梁交叉,从山丘上可见,标志着内在空间与天空之间的界限。
主教堂、祭衣间和日常教堂的石质块体,仿佛是地面自然延续,沿街面展开,封闭了五十米,形成一种巨大的墙体,抬高的地面保护着面向山丘的双重空间,空旷的广场和大阶梯,远离车辆交通。尽管立面上的巨大十字架在从佩鲁贾到达交叉口时深深印在路人的脑海中,但建筑体则为社区组织了一个安全的空间,供其在内部活动。
砖块作为外部和内部的显著材料,象征着对土地自然和历史的归属,以及佩鲁贾及其圣人的身份。
«In quel tempo Francesco si dava tenacemente da fare per portare a termine il restauro della Cappella di San Damiano.
Andava a mendicare nella sua città natale, implorando denaro o pietre per la costruzione. (...)
Dopo aver terminato il restauro di detta cappella, si rivolse alla chiesetta della Porziuncola, parimenti bisognosa di essere risistemata. Come sappiamo, succede spesso che il cuore umano rimanga particolarmente legato a un determinato posto: e quello da lui preferito sarebbe sempre rimasto questa Porziuncola, dove avrebbe spesso fatto ritorno alla ricerca di ore quiete, consolazione, nuovi sogni e canti. A fatica riuscì a restaurare anche quella modesta chiesetta, e fu proprio in quel luogo sacro che udì più chiaramente la voce di Dio e intuì lo scopo della sua vita. Infatti era ben conscio che il lavoro materiale che aveva svolto sino a quel momento, nella cappella e nella chiesa, non appagavano il grande impeto del suo cuore.»
(Hermann Resse, Francesco d'Assisi, Schuster U. Loeffler, Berlin 1904)
Un frammento d'Umbria, un casale rosa, gli ulivi, la speculazione edilizia si contendono il fondale su cui nasce la chiesa francescana che prevalentemente sarà vista dall'alto.
La chiesa e il centro parrocchiale si appoggiano al corpo della collina attraverso una sequenza che privilegia il concetto di sostruzione, di scavo, di piazza bassa e piazza alta che è nella storia della città di Perugia, di quel suo centro che i perugini chiamano, significativamente "Acropoli".
Una linea retta segna il percorso sacro del sagrato alla chiesa principale alla chiesa feriale alla canonica: lungo questa linea gli spazi si dispongono come Stazioni.
Il percorso è duplicato all'esterno, attraverso la grande scala che lega la piazza Bassa e la piazza Alta, con una dimensione analoga al corpo della chiesa.
In sezione il corpo della chiesa, alto tredici metri lineari, raggiunge la stessa quota altimetrica del centro parrocchiale, alto sei metri e cinquanta.
La quota superiore degli edifici è così identica e amplifica la presenza della scala, piazza anch'essa, che congiunge il sagrato inferiore con quello superiore.
La chiesa principale ha la sua entrata sul sagrato inferiore, verso strada, la chiesa feriale ha l'entrata sul sagrato superiore, verso il centro parrocchiale. Entrambe le chiese sono accessibili anche dalle direzioni opposte.
Il corpo complessivo della chiesa è attraversato da una linea di luce che nella chiesa principale segna il taglio verticale della facciata e continua in copertura, accompagnando il fedele fino all'altare. Analogamente avviene nella chiesa feriale, in opposta direzione.
La linea di luce, come la croce che essa forma in facciata intersecandosi con una putrella in ferro, è leggibile dalle colline e segna il confine tra spazio in terno e cielo.
Il blocco pietroso chiesa principale-sagrestia-chiesa feriale, come una continuazione della natura del suolo, si sviluppa sul fronte strada, chiudendolo per cinquanta metri lineari, costituendo una sorta di grande muro, di suolo rialzato che protegge lo spazio doppio, vuoto, della grande scalinata-piazza rivolta a monte, verso la collina, dal traffico veicolare. Se pure la grande croce di facciata rimane impressa su chi si affaccia all'incrocio, giungendo da Perugia, l'organismo architettonico organizza poi uno spazio protetto per la comunità che si svolge al proprio interno.
Il mattone che appare in piena vista come materiale esterno e interno, consacra l'appartenenza alla natura del suolo e alla storia, all'identità di Perugia e dei suoi santi.